La scalata giroscopica spaziale
Un’altra volta, Wilko mi parlò di uno sport che amava praticare nello spazio aperto. Lo strano nome che gli dava potrebbe essere tradotto con “Scalata giroscopica”.
- Vedi, una volta capito che si può trasformare lavoro in spinta senza appoggiarsi da nessuna parte e senza buttar via materia, le applicazioni sono tante…. Io ho due giroscopi a batteria collegati da un cavo. Ne metto in moto uno, che tengo unitamente a me dentro una tasca, e lancio l’altro più lontano che posso. Poi fermo quello con cui stavo solidamente unito e metto in moto l’altro con un distante comando. Quando quello gira ben girevolmente e il primo si è arrestato in modo fermo, mi afferro alla corda e mi muovo come uno scalatore che sale grippandosi ad una fune fissata a un fermo chiodo -
Spiegandomi queste cose agitava le lunghe orecchie e sembrava stupirsi dell’ingenuità dei terrestri.
Per capire meglio la strana storia di Wilko bisogna leggere il testo completo di "L'enigma del motore spaziale di Wilko".